Il test di lancio di Ares I-X è andato bene, ma è stato tutt'altro che impeccabile. La colpa è di uno dei tre paracaduti di frenata che devono rallentare la caduta del primo stadio verso l'oceano, una volta consumato tutto combustibile. Uno dei tre non si è dunque aperto e il vettore ha colpito troppo velocemente l'Atlantico ammaccandosi in maniera vistosa, come mostrano chiaramente le immagini diffuse dalla Nasa stessa. Accertato il primo problema, ora i tecnici dell'agenzia spaziale americana si metteranno al lavoro per esaminare i dati raccolti dagli oltre 700 sensori montati sul razzo, e questo li terrà impegnati per alcune settimane. Il test di volo, durato poco più di due minuti e costato 445 milioni di dollari, è stato effettuato con un secondo stadio non operativo, ma di massa equivalente a quella dei futuri moduli di servizio e di comando, e in particolare della capsula spaziale Orion attualmente in fase di sviluppo.
Verso Ares I-Y
Nel 2011 dovrebbe iniziare il lavoro sull'altro pilastro del progetto Constellation, il grande lanciatore Ares V, destinato a diventare un vero e proprio Tir dello spazio per la sua capacità di portare in orbita i carichi più pesanti. Il profilo della missione lunare previsto dalla dottrina Bush - non prima del 2020, mentre la prima missione con equipaggio in orbita terrestre è prevista intorno al 2015 - prevede comunque il lancio di due razzi, un Ares I con la capsula Orion e l'equipaggio e un Ares V con il modulo di servizio e di allunaggio. Le due parti si unirebbero a circa 400 chilometri di altezza, da dove poi potranno spiccare il volo oltre l'abbraccio gravitazionale del nostro pianeta.